“Il braccio del Signore non si è accorciato né la sua mano ha perso la sua forza”: così cantavano gli antichi Ebrei a Pasqua, rivivendo la liberazione dall’Egitto. Così ripetiamo anche noi, immersi nelle difficoltà di questo tempo: vedremo la liberazione!
La celebrazione della Pasqua ritorna con i suoi Riti. Con le restrizioni fissate e secondo le nostre possibilità, facciamo il proposito di partecipare, anche a nome di quanti sono costretti – magari con tanto dispiacere – a rimanere a casa. La nostra presenza sarà un reciproco incoraggiamento.
Le PROCESSIONI proposte per il Venerdì Santo siano davvero una manifestazione, anche pubblica, partecipata e sentita. Solo così hanno significato. In caso contrario dobbiamo rifletterci insieme: forse il tempo delle processioni è finito? Cosa mettiamo al loro posto?